giovedì 30 dicembre 2010

India: condanna all'ergastolo per il dottor Binayak Sen.

(29 dicembre 2010)

Il medico e difensore dei diritti umani Binayak Sen è stato condannato all'ergastolo da un tribunale dello  stato indiano del Chhattisgarh. La condanna per sedizione e complotto, basata sulla Legge speciale sulla sicurezza pubblica del  Chhattisgarh (2005) e la Legge relativa alla prevenzione delle attività illegali (2004), viola gli standard internazionali sull'equo processo e rischia di riaccendere le tensioni nella zona che da sette anni è teatro di scontro tra i gruppi armati maoisti e le forze di polizia. Libero su cauzione dal maggio del 2009, Sen è stato immediatamente arrestato dopo l'annuncio della sentenza. 
Amnesty International considera Sen prigioniero di coscienza, in quanto le accuse nei suoi confronti sono infondate e politicamente motivate.
Il dottor  Sen è stato uno dei primi ad aver lavorato per rendere accessibili i servizi sanitari alle comunità native emarginate nel Chhattisgarh. Ha denunciato uccisioni illegali di adivasi (popolazione nativa) da parte della polizia e di Salwa Judum, una milizia privata che si ritiene essere sostenuta dalle autorità statali per combattere i gruppi armati maoisti.
Sen è stato detenuto senza motivo per sette mesi, durante i quali gli è stata negata la libertà su cauzione, e tenuto in isolamento per tre settimane. Molte delle accuse nei suoi confronti derivano da leggi che contravvengono agli standard internazionali e i ripetuti ritardi nel processo hanno sollevato dubbi sulla sua correttezza.
Amnesty International, che ha ripetutamente sollecitato le autorità indiane a far cadere le accuse nei confronti del dottor Sen, ha chiesto il suo rilascio immediato.

Ulteriori informazioni:

venerdì 24 dicembre 2010

Sri Lanka

Channel4News ha pubblicato il video che prova le violazioni dei diritti umani  avvenute nel maggio del 2009 quando la guerra tra le Tigri Tamil e governo ufficiale è terminata. Il governo di Colombo ha sempre rigettato l'accusa di violazione dei diritti umani e del diritto umanitario. Questo video dimostra la presenza delle violazioni e la necessità di una commissione d'inchiesta ONU indipendente che faccia luce sulla questione.

ATTENZIONE: Il video contiene delle immagini che potrebbero urtare la sensibilità di alcune persone.


http://www.channel4.com/news/sri-lanka-war-crimes-video-womans-body-identified

mercoledì 15 dicembre 2010

Cancun: compromesso raggiunto.

Si è chiusa in Messico la 16esima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico:  i capi delle delegazioni dei negoziatori hanno approvato la prima parte dell'accordo. L'accordo è sotenuto dal governo delle Maldive.

http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-7ca8ebfc-9f45-4c21-b997-681cd78b5245.html

lunedì 13 dicembre 2010

Buone notizie

Arabia Saudita - Accogliendo le richieste del presidente dello Sri Lanka e gli appelli di Amnesty International, l'8 dicembre 2010 le autorità saudite hanno temporaneamente sospeso la condanna a morte di Rizana Nafeek, una migrante singalese giudicata colpevole della morte di un neonato di 4 mesi affidato alle sue cure.

mercoledì 8 dicembre 2010

11 e 12 dicembre nelle principali piazze italiane le Giornate Amnesty 2010.

COMUNICATO STAMPA                                                                                                              
CS100-2010

11 e 12 dicembre nelle principali piazze italiane le Giornate Amnesty 2010

Un tulipano contro la mortalita’ materna

Fino al 12 dicembre inoltre basta inviare un sms al 45506 per sostenere la campagna

‘Prendendoti cura del tulipano aiuterai Amnesty International a difendere i diritti umani nel mondo’. E’ questo l’invito di Amnesty International in occasione delle Giornate Amnesty, l’appuntamento nazionale di piazza che permette a tutti di sostenerne concretamente le iniziative. Per accogliere questo invito basta recarsi sabato 11 e domenica 12 dicembre in una delle 150 piazze italiane in cui gli attivisti di Amnesty offriranno, in cambio di un piccolo contributo, un bulbo di tulipano giallo da coltivare.

Le Giornate Amnesty saranno dedicate alla lotta alla mortalita’ materna: ogni anno, infatti, 350.000 donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza e al parto. Molte di queste morti, drammaticamente diffuse tra le donne che vivono in poverta’, possono essere evitate. Per fermare questa tragedia Amnesty International ha lanciato una campagna mondiale per chiedere ai governi che l'assistenza ostetrica d'urgenza sia disponibile per ogni donna, che siano eliminati i costi che ostacolano l’accesso alle cure mediche di base e che sia rispettato e tutelato il diritto delle donne al controllo sulla loro vita sessuale e riproduttiva.

Fino al 12 dicembre 2010 e’ inoltre possibile sostenere la campagna di Amnesty International ‘contro la mortalita’ materna’ attraverso il numero 45506 inviando un sms del valore di 2 euro da cellulare privato Tim, Vodafone, Wind, 3 e CoopVoce o chiamando lo stesso numero da rete fissa e donare cosi’ 5 o 10 euro da Telecom Italia oppure 5 euro da Infostrada.

Grazie alle donazioni Amnesty International potra’ realizzare una serie di interventi in Peru’, uno dei paesi con il piu’ alto tasso di mortalita’ materna di tutta l'America Latina, in Sierra Leone, dove, piu’ che in qualsiasi altra parte del mondo, le donne rischiano di perdere la vita durante il parto, in Burkina Faso, dove ogni anno 2.000 donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza, e nei ricchi Stati Uniti d’America in cui, nonostante la spesa sanitaria sia tra le piu’ alte nel mondo, a morire sono ancora le donne che appartengono a minoranze etniche o a comunita’ native.

Per ulteriori informazioni e per conoscere le piazze in cui trovare gli attivisti di Amnesty:
http://www.amnesty.it/giornate-amnesty

FINE DEL COMUNICATO                                                                          
Roma, 7 dicembre 2010

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

mercoledì 1 dicembre 2010

Occhi puntati su Cancun!

A Cancun, in Messico, è in svolgimento la sedicesima Conferenza delle parti (Cop 16) sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Speriamo in proposte utili per salvare le Maldive dal rischio di essere sommerse!

http://it.peacereporter.net/articolo/25569/Al+via+il+Cop+16.+Il+clima+di+scena+a+Cancun
 

http://www.cnn.com/2010/OPINION/11/26/lash.cancun.climate/index.html?iref=allsearch  

http://www.affaritaliani.it/green/cancun30112011.html

E' ancora scomparso Shams Baloch, attivista politico rapito




L’attivista politico Shams-ul-din Baloch è stato rapito il 1 luglio 2009 nella provincia pakistana del Balochistan. Fonti locali ritengono che i rapitori fossero in realtà agenti governativi. E’ a rischio di tortura e altri maltrattamenti, oltre che di esecuzione extragiudiziaria.

Il membro del Fronte Nazionale del Balochistan Shams Baloch, ex Tehsil Nazim(Capo dell’Amministrazione del Distretto Municipale) del distretto di Khuzdar( Balochistan) è stato rapito mentre viaggiava in ambulanza con la madre ottantenne, diretto in un ospedale di Quetta, secondo quanto dice la famiglia. Altri membri della famiglia stavano viaggiando con lui in ambulanza, e hanno visto cos’è successo. Hanno detto che quando l’ambulanza(No. Qaj 5548), che stava andando da Khuzdar a Quetta, ha raggiunto il posto di blocco di frontiera di Mia Ghundi, il personale della Polizia di Frontiera(FC) ha fatto fermare l’ambulanza per un controllo di sicurezza e ha chiesto all’autista e a Shams Baloch di scendere. I poliziotti hanno minacciato con le armi e picchiato Shams Baloch. E’stato portato via da quattro uomini armati in abiti civili, che sono arrivati con una Toyota bianca poco dopo l’arrivo di Shams Baloch al posto di blocco. I parenti ritengono che fossero agenti dell’Intelligence di Frontiera (FCIU)o di un’altra agenzia di intelligence.
La famiglia di Shams Baloch ha chiesto informazioni alla polizia e ai funzionari governativi a Quetta, e ha presentato una petizione di habeas corpus presso l’Alta corte del Balochistan. E’ stato insediato un team composto da poliziotti e agenti dell’intelligence per indagare sulla vicenda e ha concluso che Shams Baloch è stato fermato da personale del FC e rapito di fronte ai poliziotti del FC da persone sconosciute. I parenti di Shams Baloch hanno detto di aver ricevuto minacce telefoniche che intimavano di non rivolgersi alla polizia o alle corti con lo scopo di denunciare l’accaduto.  
E' attiva un'azione urgente in cui si chiede di:
-Esprimere preoccupazione per il fatto che Shams Baloch non è stato visto dal 1 luglio 2010, quando la sua famiglia ha detto che è stato rapito dagli agenti governativi;
-Invitare le autorità a ordinare un’immediata e imparziale indagine sull rapimento di  Shams Baloch, rendere pubblici i risultati delle indagini, portare i responsabili alla giustizia, inclusi quelli che sono ai più alti gradi della catena di comando;
-Chiedere di rilasciarlo se è in custodia, o di trasferirlo in un luogo ufficiale di detenzione; in questo caso dovrebbe essere accusato di un reato riconoscibile in base agli standard internazionali;
-Assicurare che Shams Baloch non è stato torturato nè maltrattato. Inoltre dovrebbe essergli garantito libero accesso a familiari e avvocati da lui scelti. Dovrebbe usufruire delle cure mediche di cui ha bisogno;
-Esprimere preoccupazione per la sistematica diffusione in Baluchistan di rapimenti e omicidi mirati di attivisti politici e della società civile.
Ecco il testo in inglese:
We are writing to you as supporters of Amnesty International, the non governmental organization which since 1961 has been working in defence of human rights, wherever they are violated.
We express our concern that Shams Baloch has not been seen since 1 July 2010, when his family say he was abducted by government agents;
We urge you to order an immediate and impartial investigation into the apparent abduction of Shams Baloch, publish the results and bring those responsible to justice, including those at the highest levels of command;
Shams Baloch should be released immediately if he is in custody, or transferred to an official place of detention and charged promptly with an internationally recognizable offence;
We urge you to ensure that Shams Baloch is not tortured or otherwise ill-treated, and is allowed unrestricted access to his family, lawyers of his choice and any medical attention he may require;
We express concern about the widespread and systematic abduction and targeted killings of political and social activists in Balochistan.
Thank you for your time and consideration.

Qui sotto trovate le tre persone a cui scrivere( Il Primo Ministro, il Ministro degli Interni, l'autorità locale del Balochistan).

Prime Minister Yousuf Raza Gilani
Pakistan Secretariat
Constitution Avenue
Islamabad 
Pakistan
Fax: +92 519213780
Salutation: Dear Prime Minister
Rehman Malik
Advisor / Minister for Interior
Room 404, 4th Floor, R Block,
Pakistan Secretariat
Islamabad
Pakistan
Fax: +92 51 9202624
Salutation: Dear Minister
Sardar Aslam Raisani
Chief Minister of Balochistan
Chief Minister House
Zargoon Road, Quetta
Balochistan
Pakistan
Fax: +92 81 9202280
Salutation: Dear Chief Minister