Ci dev'essere qualcosa di davvero universale, nel concetto all-American del supereroe. Dopo i 99, la prima squadra di eroi in costume musulmani,
è in arrivo un'eroina mascherata pakistana. Il suo costume, che
sventola nero al vento mentre salta da un tetto all'altro della
cittadina immaginaria di Halwapur, è un burqa. Una scelta che inverte di
segno il significato di sottomissione del tradizionale abito oppressivo
della condizione femminile imposto dai Talebani quando conquistarono
l'Afghanistan negli anni '90. Ma in questo caso è solo un travestimento,
non una celebrazione dell'abito.
Come si vede dal trailer, la
serie tv in lingua Urdu - forse il primo cartone animato pakistano -
avrà toni solari, affrontando però quelli che sono problemi molto seri
della vita nel paese. Nella sua identità segreta, questa "Burka Avenger"
è in realtà una ragazza di nome Jiya, un'insegnante dal capo
rigorosamente scoperto che lotta (scagliando libri e penne come fossero
batarang, le armi di Batman...) per difendere la sua scuola dai
malintenzionati che la vorrebbero chiudere. "Che cosa c'entrano le donne
con l'istruzione?", dice uno dei nemici di Burka Avenger "dovrebbero
starsene in casa a lavare, pulire e cucinare".
La trama, spiega l'Associated Press
acquista significato per un occidentale quando ci si informa e ci si
rende conto che in Pakistan i Talebani hanno fatto saltare centinaia di
scuole, aggredendo attivisti nel Nord-Ovest proprio per contrastare
l'istruzione delle ragazze. E arrivando a tentare di uccidere con un colpo in testa l'attivista quindicenne Malala Yousafzai.
A
condire il cartone animato le canzoni dei più famosi cantanti pop
pakistani, come Aaron Haroon Rashid, l'ideatore di questa serie - che diventerà presto anche un gioco per l'iPhone
- il quale ci tiene a sottolineare l'importanza dell'istruzione
femminile, e della non-discriminazione, in un paese dove i militanti
islamici aggrediscono abitudinariamente le minoranze religiose.
Curioso
è infine un dettaglio riportato dall'AP: a finanziare l'impresa
contribuisce un donatore estero, che preferisce restare anonimo. E anche
questo, in fondo, suona molto all-American.http://www.huffingtonpost.it/2013/07/28/burka-avenger_n_3666536.html?utm_hp_ref=italia-diritti
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