DocumentO - Pakistan: IL GovernO DEVE GARANTIRE LA SICUREZZA DI DUE STUDENTI DI ORIGINE EGIZIANA IN Pakistan
AMNESTY INTERNATIONAL
PUBLIC STATEMENT
Index: ASA 33/004/2011
Date: 8 giugno 2011
Amnesty International è profondamente preoccupata per la sicurezza di due fratelli pakistani di origine egiziana, che si ritiene siano stati sequestrati dalle agenzie di intelligence pakistana il mese scorso.
I fratelli Abdullah Mohamed El-Sharkawi, di anni 22, e Ibrahim, di anni 17, sono scomparsi rispettivamente dal 25 e dal 29 maggio. La famiglia di Ibrahim ha scoperto il 6 giugno che Ibrahim era stato trasferito al carcere di Adiala a Rawalpindi, vicino la capitale Islamabad, dall’Agenzia d’ Intelligence Federale (FIA).
Non ci sono più notizie di Abdullah dal giorno della sua scomparsa e non è stato accusato di nessun reato. Amnesty International ha paura che sia vittima di sparizione forzata e che sia tenuto in detenzione segreta. In questo caso sarebbe in grave pericolo, a rischio di tortura e altri maltrattamenti. L’organizzazione teme che possa essere a rischio la vita stessa di Abdullah.
Le autorità pakistane devono investigare sulla presunta sparizione forzata di Abdullah e rivelare immediatamente cosa gli sia capitato e dove si trovi, nel caso sia attualmente tenuto prigioniero da agenzie statali. In questo caso dovrebbe essere rilasciato immediatamente a meno che non sia trovato colpevole di un reato che sia però riconosciuto e provato, e posto a disposizione di un tribunale indipendente. Deve essere tenuto in un luogo di detenzione ufficiale e riconosciuto, deve essergli garantito l’ accesso ai suoi familiari, agli avvocati e a un tribunale indipendente, e deve essere protetto dalla tortura e da altri maltrattamenti.
La sparizione forzata è un crimine secondo il diritto internazionale e costituisce una seria violazione di vari diritti umani. Viola inoltre diversi articoli della Costituzione del Pakistan.
Secondo la loro famiglia Abdullah e Ibrahim non sono affiliati a nessun movimento politico. Abdullah, studente di ingegneria nella capitale Islamabad, è scomparso dopo essere uscito dalla sua abitazione per andare a fare la spesa all’incirca alle 6 del pomeriggio del 25 maggio.
Il 27 maggio, mentre stava prendendo parte a una conferenza stampa sulla scomparsa di Abdullah, la madre ha detto di aver ricevuto una chiamata telefonica da Ibrahim durante la quale le avrebbe detto che lui e i suoi fratelli stavano per essere interrogati da uomini che dicevano di essere membri della "brigata speciale di polizia" , alla casa di famiglia ad Attock, 90km a nord ovest di Islamabad.
Ibrahim è scomparso da Attock due giorni dopo, dopo essere uscito da casa la mattina per comprare qualcosa da mangiare. Un negoziante che ha detto di essere stato testimone dell’episodio ha detto che Ibrahim è stato prelevato con la forza da molti uomini in abiti civili che l’hanno picchiato e portato via in automobile. Il negoziante ha detto di aver visto le macchine degli assalitori parcheggiate nei pressi della casa della famiglia di Ibrahim la notte precedente.
Secondo un difensore dei diritti umani attivatosi per conto della famiglia, le autorità del carcere di Adiala hanno detto che l’Agenzia Federale dell’Intelligence aveva accusato Ibrahim di residenza illegale in Pakistan e di resistenza all’arresto. La madre di Ibrahim ha potuto incontrare suo figlio nel carcere di Adiala il 6 giugno e lui le ha detto di essere stato picchiato e ammanettato per un po’ di giorni e di essere stato tenuto in una cella con un uomo adulto.
In quanto diciassettenne Ibrahim Mohamed El-Sharkawi è un minore e le autorità del Pakistan sono legalmente obbligate a trattarlo in conformità con le norme contenute nella Convenzione ONU dei Diritti dei Minori, a cui il Pakistan ha aderito. Deve essergli garantito l’accesso alla sua famiglia, agli avvocati, a una corte civile e indipendente, deve essere protetto dalla tortura e da altri maltrattamenti durante la reclusione. In base alla Convenzione i minori possono essere detenuti solo come ultima ratio e comunque per un tempo che sia il più breve possibile , inoltre i genitori devono essere informati dell’arresto e del luogo di detenzione. Inoltre i minori detenuti devono essere separati dai detenuti adulti. Amnesty International è seriamente preoccupata del fatto che le autorità pakistane hanno tenuto Ibrahim in detenzione segreta per nove giorni senza rivelare il suo destino e il luogo di detenzione, la qual cosa equivale in sostanza a una sparizione forzata.
Inoltre la sezione 10 dell’Ordinanza del Sistema di Giustizia Minorile, approvata in Pakistan nel 2000, regolamenta l’arresto e la detenzione di minori, e afferma il dovere di informare il tutore di un minore arrestato il più presto possibile dopo l’arresto.
Le accuse contro Ibrahim appaiono infondate per svariate ragioni. Il padre e la madre di Ibrahim sono cittadini Pakistani e dato che Ibrahim è nato in Pakistan ha diritto alla cittadinanza pakistana in base alla legge pakistana. Comunque, i minori di diciotto anni in Pakistan non hanno diritto a carte d’identità separate da quelle dei genitori.
Nonostante questo la famiglia ha dovuto lottare anni per ottenere le carte d’identità pakistane, perchè il padre è stato fino a non molto tempo fa in detenzione amministrativa in Egitto e non poteva quindi viaggiare fino in Pakistan per apporre una firma sui documenti necessari. L’Alta corte di Peshawar si è pronunciò a favore della famiglia nel gennaio del 2010, ordinando alle autorità competenti di emettere per loro carte d’identità e passaporti pakistani. Ma le autorità non hanno provvedduto a procurare alla famiglia questi documenti e questo li ha lasciati vulnerabili di fronte agli abusi.
Il padre dei due fratelli, Mohamed Abdel Rehim El-Sharkawi, e il loro fratello maggiore, Abdel Rahman, sono stati entrambi torturati in Pakistan prima di essere consegnati all’Egitto , dove hanno nuovamente subito la tortura, rispettivamente nel 1995 e nel 2006 . Il fratello maggiore Abdel Rahman è stato arrestato dalle agenzie d’ intelligence pakistane nel 2004 ed è stato tenuto prigioniero 14 mesi prima della rendition che l’ha portato in Egitto..
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