lunedì 11 aprile 2011

Spiegazione del caso Muzzafar Bhutto

MUZAFAR BHUTTO

L’azione in inglese http://www.amnesty.org/en/library/asset/ASA33/001/2011/en/a0be5394-91e8-4156-9aff-69aa2d8ee714/asa330012011en.pdf
In spagnolo   https://www.amnesty.org/es/library/asset/ASA33/001/2011/es/6095e06f-4155-4760-93e0-42d98615857d/asa330012011es.pdf
In francese   http://www.isavelives.be/fr/node/6746

Azione urgente attivista politico rapito in Pakistan 1

Muzaffar Bhutto, un vecchio dirigente del Partito nazionalista dei Sindhi del Pakistan,  il 25 febbraio è stato rapito per la seconda volta  da agenti dell’intelligence vestiti in borghese e dalla polizia. Sua moglie è preoccupata per la sua vita, perché Muzaffar soffre di gravi problemi di salute. Amnesty International teme che possa essere torturato o maltrattato durante la detenzione.
Muzaffar Bhutto è Segretario Generale del  Jeay Sindh Muttaheda Mahaz (JSMM), un partito politico che chiede al Pakistan una maggiore autonomia della provincia del  Sindh. Il 25 febbraio stava viaggiando nella sua auto con la moglie e il fratello più giovane,  quando furono fermati da circa venti uomini in borghese che scesero da  un auto senza targa;  erano accompagnati da alcuni poliziotti che rimasero ad aspettare nella zona di Piazza  Saeedabad  a  Hyderabad, nella provincia del Sindh. Secondo i resoconti dei testimoni, dopo un breve tafferuglio durante il quale la polizia sparò tre colpi in aria,   Muzaffar Bhutto, minacciato da un fucile, fu arrestato  con la forza.

La moglie di Muzzafar Bhutto  presentò alla polizia una domanda per un primo rapporto informativo per determinare cosa fosse successo a suo marito. Presentò inoltre un’istanza contro la direzione dei servizi d’Intelligence (ISI) e la polizia del distretto il 28 febbraio.  I rappresentanti della polizia e dell’ ISI difficilmente si presenteranno alle udienze in particolare quando queste riguarderanno i casi di sparizione forzata.

La moglie di  Muzaffar Bhutto teme per la sua vita perchè crede che sia detenuto in un centro di detenzione segreta e che possa essere torturato o maltrattato e soprattutto perché suo marito soffre di asma e ulcera e inoltre soffre a causa di un ‘operazione alla colonna vertebrale a cui si è dovuto sottoporre in seguito alle ferite rimediate, secondo quanto si riferisce, a causa delle torture subite durante il precedente rapimento, che ebbe luogo il 6 ottobre del 2005.

Dopo il primo rapimento il suo destino restò ignoto fino all’ 8 novembre 2006, quando passò sotto la custodia della polizia della città di  Jamshoro nel Sindh. La polizia disse che aveva arrestato Muzaffar e lo aveva accusato di aver tentato di bombardare un gasdotto. Fu poi trasferito al Carcere Centrale di  Hyderabad. Fu poi giudicato da un tribunale dell’antiterrorismo e dopo aver affrontato una serie di dibattimenti fu rilasciato il 5 gennaio del 2009. Secondo quanto hanno detto i parenti di  Muzzafar, sarebbe stato detenuto da agenti dell’ ISI.  Muzaffar Bhutto ha inoltre dovuto affrontare altre accuse di terrorismo relative a distruzioni di infrastrutture governative, ma  in relazione a queste accuse è stato assolto o rilasciato su cauzione.

SCRIVERE IMMEDIATAMENTE
Esprimendo preoccupazione per il fatto che Muzaffar Bhutto non è stato visto nè sentito dal  25 febbraio;
Chiedendo alle autorità di portare avanti un’indagine immediata e imparziale sul luogo di detenzione di Muzaffar Bhutto, di informare di ciò i familiari e di assicurare che chiunque, anche ai massimi livelli,  sia responsabile di  sparizioni forzate, sia  processato prima possibile, di garantire alle vittime riparazioni per i torti subiti;
Chiedendo l’immediato rilascio di Muzaffar Bhutto o il suo trasferimento in un luogo di detenzione riconosciuto e ufficiale. In questo caso dovrebbe essere accusato di un crimine riconosciuto a livello internazionale e giudicato da una corte indipendente;
Chiedendo che Muzaffar Bhutto non sia torturato o maltrattato, possa vedere i familiari, gli avvocati, che dovrebbero essere scelti da lui stesso, che riceva il trattamento medico richiesto dalle sue condizioni di salute.

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