venerdì 3 gennaio 2014

India, i media: "Aveva 12 anni la ragazzina stuprata e bruciata dal branco".

India, i media: "Aveva 12 anni la ragazzina stuprata e bruciata dal branco"


NEW DELHI - Aveva 12 anni. Ne avrebbe compiuti 13 il prossimo mese la piccola indiana stuprata per due volte da un gruppo di giovani vicino Calcutta e poi bruciata viva. Lo ha rivelato oggi il quotidiano The Hindustan Times dopo aver controllato i registri scolastici, e cambiando quanto riportato fino a ieri dai media che sostenevano ne avesse 16. Secondo il  giornale la scuola dello Stato settentrionale del Bihar ha registrato come data di nascita il 5 febbraio 2001. Era una bambina incinta quando è morta l'ultimo giorno dell'anno, cancellata con il fuoco dai suoi stupratori.

La certificazione dell'età è spesso un problema in India, molte nascite non sono registrate o lo sono con molto ritardo, soprattutto negli stati più arretrati come il Bihar. Il padre, un tassista, si era trasferito con la famiglia in una città a 40 chilometri da Calcutta solo da 5 mesi per permettere alla figlia di frequentare scuole migliori.

La bimba faceva la spola, insieme alla madre, tra il villaggio d'origine dove è avvenuto lo stupro e la casa alla periferia di Calcutta dove il padre si era trasferito anni fa in cerca di lavoro. Dopo i due stupri, la famiglia è rimasta fino a metà novembre nel villaggio ma poi  per sfuggire alle minacce di morte dopo la denuncia, è tornata a Calcutta. Non è servito. Gli aggressori sono andati a prenderla nella casupola ancora non finita di costruire vicino all'aeroporto dove la famiglia viveva, e le hanno dato fuoco. La bambina è stata ritrovata lì.

Non è l'unica ulteriore novità dell'inchiesta. Secondo l'Hindustan Times, che ha citato fonti della polizia, l'autopsia ha confermato che fosse incinta di uno dei suo aggressori. Il feto - che l'esame post-mortem ha rivelato essere di età coincidente con uno dei due episodi di stupro - è stato sottoposto a esame del dna e la polizia ha prelevato il sangue degli arrestati per capire chi sia il padre.

Il primo stupro, fatto da sei persone, risale al 25 ottobre, e poi il giorno dopo dallo stesso 'branco'. La famiglia aveva infine deciso di denunciarli e lei, con il padre, era andata dalla polizia. L'omicidio, nei giorni scorsi, sarebbe stato perpetrato per impedirle di testimoniare al processo. La vicenda ha infiammato l'opinione pubblica indiana. Giovedì migliaia di persone si sono riversate in piazza nella metropoli nord-orientale, ma anche a New Delhi. Proteste anche contro la polizia che ha tentato di forzare la mano per cremare il corpo dell ragazzina, contro il volere del padre che voleva il funerale pubblico.

L'India è stanca. Il grave problema della sicurezza delle donne era stato portato alla luce dalla morte di una studentezza stuprata a dicembre scorso da un gruppo di uomini su un bus di Nuova Delhi. L'accusa alle forze dell'ordine è quella di non intervenire tempestivamente, di non difendere, di non garantire la sicurezza. Negli ultimi 12 giorni un'altra donna è stata stuprata due volte da un gruppo di uomini a Kanpur, dove la polizia le ha offerto 5mila rupie per non denunciare i fatti. Questa volta a riportarlo è The Times of India sul proprio sito web, citando l'ong Lakshya cui la vittima ha chiesto aiuto. Sono stati loro a depositare la denuncia minacciando di organizzare proteste. Anita Dua, a capo dell'ong attiva nell'Uttar Pradesh, ha raccontato: "La donna è stata stuprata una prima volta il 21 dicembre da 12 uomini. Quando ha tentato di depositare la denuncia alla polizia, gli agenti le hanno chiesto di lasciare la stazione e le hanno dato 5mila rupie perché non parlasse dell'incidente".

"I suoi tormenti - prosegue - sono continuati e il 31 dicembre gli uomini l'hanno di nuovo seguita tentando di molestarla, ma lei è riuscita a fuggire. Quando ci ha avvicinati, sono rimasta scioccata dal comportamento della polizia". L'ufficiale della polizia locale, Ajay Prakash Srivastava, ha dichiarato: "Il caso è stato registrato e le indagini proseguono. La donna sarà sottoposta a controlli medici e la sua dichiarazione sarà presto raccolta".
 

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