giovedì 19 gennaio 2012

Pakistan, sequestrato un italiano.

Si chiama Giovanni Lo Porto. Con lui anche un tedesco
La Farnesina conferma e chiede riserbo sulla vicenda

Giovanni Lo Porto (Ansa)
MILANO- Si chiama Giovanni Lo Porto, 38 anni, l'italiano rapito a Multan, nella provincia centro-occidentale del Punjab in Pakistan. Con lui anche un 45enne tedesco. Entrambi lavorano per l'ong tedesca, Welthungerhilfe. I due al momento sono stati identificati dalla fonte di polizia come il tedesco «Burnd» e il 38enne italiano «Giovanni». Anche la Farnesina conferma il sequestro ma vuole mantenere una linea di riserbo per «non compromettere gli sforzi per giungere alla liberazione non compromettere gli sforzi per giungere alla liberazione». In ogni caso sono stati «attivati tutti i canali utili per seguire da vicino la vicenda e promuoverne la positiva soluzione», si legge in una nota. Non è escluso che i due siano stati prelevati da agenti dell'intelligence che li tratterrebbero per interrogarli.
VOLONTARIO - Lo Porto, nato a Palermo, si è laureato alla London metropolitan University e alla Thames Valley University. Prima di collaborare con l'Ong tedesca Welthe Hunger Hilfe ha lavorato in qualità di 'project manager' con il Gruppo Volontario Civile, con Cesvi Fondazione Onslus, Coopi- Cooperazione Internazionale.

IL RAPIMENTO - Secondo una prima ricostruzione l'italiano era arrivato giovedì mattina a Multan e con il collega tedesco si erano recati a Kot Addu per verificare lo sviluppo di un progetto di sostegno agli alluvionati della zona finanziato dalla ong tedesca. Testimoni oculari hanno riferito che quattro uomini mascherati sono entrati negli uffici della ong e hanno portato via i due cooperanti con un'automobile verso una destinazione sconosciuta puntando loro una pistola e costringendoli ad indossare un vestito tradizionale pachistano (Shalwar Kameez).


1 commento:

  1. Aggiornamenti:
    http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/19/news/italiano_rapito_in_pakistan-28436785/?ref=HREC2-5

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