mercoledì 13 giugno 2012

http://www.amnesty.it/pakistan-complotto-per-uccidere-Asma-Jahangir

Pakistan: complotto per uccidere nota avvocata per i diritti umani

Data di pubblicazione dell'appello: 12.06.2012

Status dell'appello: aperto

UA: 164/12 Index: ASA 33/008/2012

Asma Jahangir © Amnesty International/Ilya van Marle 1998
Asma Jahangir © Amnesty International/Ilya van Marle 1998
La nota attivista per i diritti umani e avvocata Asma Jahangir teme per la sua vita da quando è venuta a conoscenza di un complotto per ucciderla da parte delle forze di sicurezza del Pakistan. Nell'ultimo anno il numero dei difensori dei diritti umani uccisi nel paese è aumentato, coinvolgendo in molti casi l'Inter-Service Intelligence (Isi), come per il sequestro e l'uccisione del giornalista Saleem Shahzad.

Il 4 giugno la Commissione per i diritti umani del Pakistan (Hrcp) ha allertato Amnesty International riguardo l'informazione di un complotto delle forze di sicurezza del Pakistan per uccidere Asma Jahangir, fondatrice dell'Hrcp e avvocata per i diritti umani.

Nota attivista per i diritti umani nel paese, Asma Jahangir è stata minacciata in passato diverse volte. Ma la notizia di un complotto per ucciderla è completamente nuova. Sembra che l'informazione non sia stata deliberatamente fatta circolare allo scopo di intimidire, ma che si tratti piuttosto di una fuga di notizie dall'apparato di sicurezza del Pakistan. Per questo motivo, Asma Jahangir ritiene che l'informazione sia molto attendibile e, pertanto, non è uscita dalla sua abitazione.

L'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, ha espresso preoccupazione per il complotto ai danni di Asma Jahangir. Il primo ministro pachistano Yousun Raza Gilani ha assicurato che sono state disposte misure di sicurezza straordinarie.

Asma Jahanghir ha sostenuto i diritti delle donne e dei minori, delle minoranze religiose, dei lavoratori forzati. Ha difeso il diritto alla libertà religiosa e alla libertà dalla discriminazione in Pakistan, sfidando le ordinanze hudood e le leggi sulla blasfemia che, rispettivamente, discriminano donne e minoranze religiose. È stata arrestata per aver criticato lo stato di emergenza dichiarato nel novembre 2007 dall'allora presidente Pervez Musharraf; spesso è stata minacciata di morte a causa del suo lavoro in difesa dei diritti del popolo pakistano.

Dopo aver fondato la Commissione per i diritti umani del Pakistan, Asma Jahangir è stata nominata avvocata presso la Corte suprema. Dal 1998 al 2004 è stata Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, arbitrarie e sommarie e dal 2004 al 2010 Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di credo e di religione.
Nell'ottobre 2010 è stata la prima donna a essere eletta presidente dell'Associazione degli avvocati della Corte suprema del Pakistan (Supreme Court Bar Association, Scba).

Il mese dopo, le è stato assegnato il Premio Bilbao per la promozione di una cultura dei diritti umani, a riconoscimento del suo eccezionale contributo alla promozione dei diritti umani nel mondo.
Presidente
Asif Ali Zardari
Segreteria del Presidente
Islamabad, Pakistan
Email: (tramite form web) http://www.presidentofpakistan.gov.pk/index.php?lang=en&opc=8

Egregio presidente,

sono un simpatizzante di Amnesty International, l'organizzazione non governativa che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque nel mondo vengano violati.

Il 4 giugno, Amnesty International ha avuto notizia di un presunto complotto per uccidere Asma Jahangir, l'attivista per i diritti umani e avvocata che ha fondato la Commissione per i diritti umani in Pakistan.

La invito a garantire immediatamente la massima protezione ad Asma Jahangir.

Le chiedo di avviare subito un'indagine completa sul presunto complotto per ucciderla, indagando su tutti gli individui e le istituzioni sospettate di essere coinvolte, tra cui l'Inter-Services Intelligence.

La sollecito a portare davanti alla giustizia tutti i presunti responsabili degli attacchi contro i difensori dei diritti umani, in processi che soddisfino gli standard internazionali del giusto processo e senza ricorso alla pena di morte.

La ringrazio per l'attenzione.

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