mercoledì 22 giugno 2011

L’INDAGINE sull’omicidio di uno studente in Pakistan deve portare a un processo

L’INDAGINE sull’omicidio di uno studente in  Pakistan deve portare a un processo

(Sarfaraz Shah non era armato al momento dello sparo)
© AwazTV Network
9  giugno 2011

Ogni indagine riguardante l’omicidio di uno studente disarmato da parte della polizia paramilitare deve essere  completa e imparziale e deve portare  alla condanna dei colpevoli di questo crimine, ha detto oggi  Amnesty International.
 
Sarfaraz Shah, 25 anni,  è stato ucciso in un parco di  Karachi  mercoledì dai  Karachi Rangers, un corpo paramilitare di polizia posto sotto la diretta dipendenza del Ministero degli Interni. .

"Tenuto conto del bilancio disastroso  del Pakistan quando si tratta di processare responsabili dell’applicazione della legge coinvolti in omicidi , è essenziale che le autorità vadano fino in fondo in relazione a questo caso e assicurino che i colpevoli siano portati davanti alla giustizia” ha detto  Sam Zarifi, Direttore di Amnesty International per la Sezione  Asia-Pacifico.

"Il popolo pakistano  sta perdendo rapidamente la pazienza a causa della  dilagante illegalità  e dell’impunità di cui godono le forze di sicurezza col pretesto che ciò serva a difendere la legge" ha aggiunto.

"A un certo punto  il governo deve dimostrare che può dare giustizia ai propri cittadini , anche nei casi che coinvolgono agenti  incaricati di fare applicare la legge,” ha detto.

Sequenze mostrate alla televisione  pakistana mostrano un ranger che spara  due volte a bruciapelo al venticinquenne .

Secondo I resoconti dei media locali  Sarfaraz Shah era stato detenuto perchè sospettato di aver tentato una rapina a mano armata. Comunque nelle sequenze non c’è  nessuna evidenza sul fatto che fosse armato al momento degli spari.

Il Primo Ministro della Provincia  pakistana del Sindh  ha ordinato un’inchiesta e ha sospeso dalle sue funzioni  un funzionario di polizia.

Comunque  nei precedenti  casi di omicidio da parte di agenti di polizia Pakistani  raramente le vittime hanno ottenuto giustizia.  

Furono filmati poliziotti che facilitavano il linciaggio di due giovani a  Sialkot  il 15 Agosto del  2010. Sebbene sono stati successivamente arrestati sono stati poi tutti rilasciati  su cauzione e i familiari delle vittime  temono che le persone accusate di omicidio non siano riconosciute colpevoli.

Il  17 maggio a  Quetta, Balochistan, membri dei paramilitari Corpi di Frontiera sono stati accusati di aver ucciso cinque persone apparentemente disarmate.  Tra le vittime tre donne di cui una incinta. Le autorità provinciali hanno annunciato un’ inchiesta giudiziaria ma nessuno è stato arrestato né perseguito per questi omicidi.

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